• Home
  • Permesso?
  • Mediateca
  • FICC
  • News dall'Agrario
  • Scrivici

Menu Principale

  • Home
  • Chi siamo
  • Attività
  • Segreteria
  • Video
  • Diari di Cineclub
  • Notizie
  • Archivio notizie
    • Rassegne stampa
    • Fedic Notizie
    • Filmvideo News
  • Pionieri del Cineclub
  • Photogallery
  • FAQ
  • Web link
  • News feed

Cerca

PDF Stampa E-mail
GIOVEDI' 5 NOVEMBRE
 
In collaborazione con Cineclub Sassari FEDIC, Gestione Cinema Guarino e Libreria Koinè
il Nuovo Circolo Del Cinema presenta il documentario:

BIUTIFUL CAUNTRI di Esmeralda Calabria, Andrea d'Ambrosio, Peppe Ruggiero (Italia 2007)
con Raffaele Del Giudice, Salvatore Napoleno

Nastro d'argento 2008 come miglior documentario italiano

Cinema Quattro Colonne: spettacoli h. 18,30 - h. 20,30 - h. 22,30

Biutiful cauntri è un horror che parla di uomini alieni costretti in una terra dove gli alberi marciscono perché la polvere tiene lontani i raggi del sole, dove mostri d’acciaio sovrastano campi coltivati nei quali le fragole emanano odori nauseabondi, uno scenario d’inferno con bambini che raccolgono carcasse di agnelli avvelenati dalla diossina. Le parole perdono ancora una volta di senso. Nell’anno di grazia 2008 servono aggettivi da oltre mondo, fantascienza da disastro post bellico. Eppure è soltanto la Campania, un pezzo d’Italia che i telegiornali hanno ridotto a cartolina pre-elettorale, dove i sacchi dell’immondizia sono la fine del viaggio, il risultato ultimo dell’informazione: si cambia canale e gli stessi involucri di plastica diventano la vergogna dell’amministrazione di sinistra del duo Bassolino/Iervolino, poi il simbolo dell’incapacità decisionale dei governi, e ancora l’evidenza delle commistioni tra camorra e istituzioni, giù fino alla sociologia spiccia che vuole il popolo partenopeo capace solo di opporre rifiuti ed erigere barricate. I telecorpi sparsi nel resto del mondo stanno a guardare, nessun atteggiamento di allarme, ricevitori passivi, carne da cannone, come nelle immagini del fotografo Oliver Cullman, che ha ritratto, da Los Angeles al Marocco, uomini e donne intenti a guardare lo schermo illuminato della tv, tutti tanto lontani ma follemente accomunati da un stessa estatica espressione. Lo scarto che rende necessario un film come Biutiful cauntri pare essere lì, infilato tra la perdita di significato dei suoni in movimento della serialità televisiva e l’analisi de Il dolore degli altri di cui parla Susan Sontag nell’omonimo libro.
Il documentario di Esmeralda Calabria, Andrea D'Ambrosio e Peppe Ruggiero, è materiale più reale del reale, è un grande storia di impegno civile sostenuta da una poetica originale, che serve a raccontare un territorio umano e geografico lasciato a se stesso. Le fuoriuscite del cobalto dalla fabbrica di Montefibre hanno contaminato fragole e pomodori, le discariche abusive e i chilometri di spazzatura e sacchetti hanno avvelenato pecore e bufale, quelle del pregiato latte bufalino che diventa mozzarella "elastica e resistente al primo morso".
Gli agricoltori e i pastori campani sono soli contro le sopraffazioni e la ricerca del profitto, contro i trafficanti di rifiuti e la camorra casertana, contro le connivenze tra imprenditoria e politici, contro l'assenza dei controlli e l'arroganza dei poteri forti, contro il silenzio della stampa e la complicità degli organi statali.

Nella biùtiful cauntri del titolo, brevi ritratti senza parole ma densi di dolore si alternano con le testimonianze di un'allevatrice di agnelli, di agricoltori, di pastori, di un sindaco, di un procuratore e di un educatore ambientale, in lotta perenne con i crimini del territorio e con una forza che avvelena i loro cari, le loro terre e i prodotti che finiscono sulle nostre tavole.

Come le lattine della passata di pomodoro dipinte da Andy Warhol, le immagini di Biutiful cauntri escono dalla loro dimensione di consumo per diventare altro, arte o documento che sia, poco importa, quello che conta è che qualcuno è andato a tirarle fuori dalla catena di montaggio dell’assuefazione. Certo l’impressione che si ha a guardare quanti, nel film, si affannano a cercare una sponda nelle istituzioni, nei commissari speciali che in Campania si alternano da quattordici anni, è quella del tutti a casa, di una Caporetto del senso civile e morale che vede uomini di buona volontà ripiegare per manifesta inferiorità.
“Dottore, ma quella, la munnezza, è oro”, si affannava a ripetere Nunzio
Perella, ex uomo del clan Pulcinelli che per primo parlò ai giudici, agli inizi degli anni ‘90, del business della spazzatura. Lui parlava e i giudici pensavano inventasse fregnacce per coprire i traffici di droga. Poi l’Organizzazione Mondiale della Sanità ha reso noti alcuni dati sullo stato della salute dei cittadini nelle zone intorno alle discariche del napoletano: 80% di malformazioni fetali in più rispetto al valore medio riscontrato a livello nazionale. Numeri, parole, immagini, suoni e una domanda che preme per venir fuori dalle labbra:
dove eravamo tutti mentre un pezzo d’Italia andava a fondo? Scriveva Gaetano Salvemini: “Dove tutti sono responsabili, nessuno è responsabile [...] la verità è che, dove tutti sono responsabili, ciascuno è responsabile per la parte che gli spetta, in proporzione della sua capacità a fare il bene o il male, e in proporzione del male che ha realmente fatto e che non ha cercato di impedire.
Girando Biutiful cauntri gli autori hanno deciso di portare la loro parte di croce, andare a vedere questo film sarebbe per tutti un primo passo per cominciare ad assolvere ai propri doveri di cittadino.

Biglietto Intero 5 euro
Tesserati Nuovo Circolo del Cinema e Cineclub Sassari Fedic 3 euro
Over 60 e Studenti Universitari 4 euro
 

www.cineclubsassari.com, Powered by Joomla! and designed by malykay graphics affiliate partner

Valid XHTML and CSS.